Chi è Mr D? Ve lo presento!

Chi è Mr D? Ve lo Presento!

Mr D è una presenza costante, un compagno di vita, un coiquilino con cui devo condividere le mie giornate.

Da ormai 11 anni è uno di famiglia.

Si fa sentire più volte al giorno, non chiede “permesso” o “scusa” e, anche se non ci penso costantemente, lui ormai è parte di me. Per quanto possa odiarlo, per quanto voglia tenere le ditanze Mr D non mi abbandona mai e condivide con me gioie e dolori, momenti belli e momenti meno belli.

Molti di voi sicuramente avranno già capito che non mi riferisco ad un meraviglioso cucciolo di animale o ad una bellissima piantina che cresce rigogliosa.

Questo sconosciuto

Mr D è una malattia cronica che, in una giornata autunnale dei miei 17 anni, ha deciso di bussare alla mia porta e diventare un ospite fisso. Mr D non è comparso all’improvviso; ha aspettato un po’ prima di manifestarsi comportandosi come uno squalo fa con la sua preda. Io, ignara di tutto, ho continuato la mia esistenza presa dalla mia adolescenza e da tutti i problemi che sembravano insormontabili a quell’età. Qualche avvisaglia c’era stata: perdita di peso, voglia incessante di bere ed un brutto sfogo pruriginoso sul collo. Ricordo ancora che quando andai dal mio medico di base di allora si rivolse a me dicendomi: “Scrivimi un diario con tutto quello che mangi” (temeva fossi anoressica). Fu mia madre che, al ritorno dalle vacanze estive, insistette con il medico affinchè mi prescrivesse delle analisi del sangue.

Il prelievo

La mattina in cui decisi di recarmi al centro prelievi mi accompagnò mio padre. Terminato il tutto papi mi offrì la colazione ed io, all’oscuro di ciò che mi sarebbe successo di lì a poco, presi un cappucino fumante ed un cornetto alla marmellata. La giornata scolastica proseguì normalmente e riuscii anche ad affrontare la verifica di italiano in modo brillante. Appena rientrai a casa non feci in tempo a svestirmi che squillò il telefono. All’altro capo sentii la voce titubante della mia dottoressa che mi informava che avrei dovuto recarmi subito in Pronto Soccorso perchè i miei livelli di glicemia erano un po’ alti.

Ecco Mr D!

Presa dall’agitazione andai subito in ospedale con mia madre e lì fu un susseguirsi repentino e caotico di eventi. Nella mia testa frullavano un sacco di domande: “Ma che cos’è la glicemia?” “Morirò presto?” “Sono in un brutto sogno vero?”. I pensieri continuavano ad aggrovigliarsi nella mia testa mentre continuavano a prelevarmi sangue.

Dopo ore interminabili e due flebo attaccate intravidi un anziano medico che si diresse verso di me.

Il dottore aveva uno sguardo malinconico che nascondeva dietro un paio di occhiali vintage e continuava a pacioccarsi la barba per stemperare la tensione. Il suo sguardo si posò su mia madre e poi su di me ed iniziò a parlare con voce ferma: “Lei signorina purtroppo ha il diabete giovanile. Il suo sitema immunitario attacca le cellule beta che producono insulina e quindi ha dei livelli molto alti di zucchero nel sangue. L’abbiamo ricoverata d’urgenza perchè aveva 735mg/dl”. La mia mamma non gli diede il tempo di terminare che subito chiese: “Ma dottore come le è venuto?”. Il dottore allargò le braccia: “Signora, purtroppo non siamo ancora in grado di capirlo. Sua figlia non morirà, dovrà imparare a farsi l’insulina e dovrà evitare di mangiare alcuni cibi”. Dopo aver pronunciato questa frase mi toccò il braccio in un gesto quasi paterno e, chiamato da un altro paziente, si diresse verso la prossima barella.

Benvenuto Mr D!

Io rimasi senza parole. Avevo capito poco di quello che mi era stato comunicato ma il mio condotto lacrimale entrò in funzione.

L’unica cosa che fermò il mio pianto fu la mia mamma: “Dai su bambina mia, guarda che se piangi tu mi metto a piangere pure io e inodiamo tutto l’ospedale, poi altro che Titanic”. In quel preciso istante capii che non era quello il momento delle lacrime ma dovevo reagire. Ero chiamata a mettere in pratica quello che i miei genitori mi avevano insegnato: accusare il colpo, rialzarmi e combattere usando le mie armi, simpatia ed ironia.

E fu così che Mr D entrò prepotentemente nella mia vita senza preoccuparsi di essere o meno un ospite gradito. Tutto ciò ha cambiato profondamente la mia vita e mi ha fatto scoprire cose di me che nemmeno immaginavo.

Vi ringrazio per aver letto il primo capitolo della mia nuova vita e non vedo l’ora di scoprire insieme a voi i nuovi episodi!

 

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