Inpoetica: Dalla camminata alla poesia

Inpoetica

Inpoetica: Dalla camminata alla poesia

Dopo la lunga camminata del TOWalkabout di cui ho parlato qui http://lavitasecondoipazia.altervista.org/towalkabout/ arriviamo a Les puces de Turin.  Si tratta di un’associazione di commercianti che si occupano di antiquariato. 

Percorrendo gli scalini ci ritroviamo al secondo piano dove ci sono  un soggiorno ed una camera da letto al di là di quella che sembra la grande vetrina di un negozio. La particolarità? E’ tutto arredato di bianco: Le poltrone sono bianche, gli scaffali sono bianchi le pareti sono bianche.

Ci accomodiamo all’interno di questo  spazio apparentemente neutro e ci vengono incontro due simpatiche sposine rigorosamente vestite di bianco. Dopo averci accolto con del latte di cocco  (servito in tazzine bianche) ci introducono l’attività della mattinata . Le due sposine sono Alessandra Racca (poetessa) e Romina Rezza (restauratrice) che, dopo aver fatto le interviste agli abitanti delle case popolari di Via Como, si sono fatte prestare degli oggetti da queste persone ed hanno messo in scena Inpoetica.

Da questi oggetti, nascosti per la casa creata ad hoc, sono nate delle poesie che riguardano il vivere quotidiano, che riguardano ognuno di noi. Il nostro compito è quello di trovare questi oggetti colorati tra il bianco delle coperte, sotto il bianco del tavolino e tra il bianco degli scaffali. Una volta terminata la musica di accompagnamento ci si ritrova in salone dove ognuno mostra l’oggetto che ha trovato.

Per ogni oggetto colorato c’è una poesia che colora l’anima e sporca le pareti bianche. L’intervista diventa poesia e la poesia rievoca i ricordi o improvvisa scenari ipotetici senza toglierci la possibilità di sognare. Così, per esempio, delle scarpe con il tacco ci ricordano quanto sia importante prendere una pausa dai nostri piedi, quando ci portano nella direzione sbagliata o quando corrono troppo. Un rocchetto si trasforma invece in un nastro che riavvolge il passato e lo collega al presente con nostalgia e curiosità.

E’ stato un momento molto intenso in cui alcune poesie mi hanno fatto commuovere, un momento in cui sono ritornata ad assaporare gusti e a sentire odori che non ricordavo di conoscere.

Io ho trovato una valigia o forse, come spesso accade, é stata la valigia a trovare me: la voglia di futuro e la paura dell’incertezza si fanno strada ma l’unico spiraglio di luce che possiamo trovare è quando ci leghiamo alle persone giuste ed il futuro lo vediamo uno negli occhi dell’altro. Perchè futuro è condivisione, perchè futuro significa coraggio.

Ringrazio sempre questi momenti che mi permettono di ragionare su me stessa, che mi permettono di condividere le emozioni con qualcuno che, come me,ha bisogno di perdersi nel quartiere per ritrovare la via di casa con una valigia colma di parole da regalare.

Per ora di pranzo torno a casa e dover prendere il pullman quasi mi dispiace,mi riprometto di iniziare a guardare il mondo con la stessa bellezza e la stessa poesia con cui ho visto fare oggi. Chissà se abitare un luogo significa restituire tutta la poesia che il luogo ci ha donato attraverso i momenti trascorsi, chissà se abitare un oggetto significa diventare quell’oggetto e non riuscire più a separarsene anche quando dovresti.

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